Settembre ce lo siamo ormai lasciato alle spalle: lo sappiamo, era il mese degli inizi.
Abbiamo ricominciato tutte le nostre attività e, se si hanno dei figli, abbiamo soprattutto fatto ricominciare le loro (anche con un discreto sospiro di sollievo, ammettiamolo pure!).
E adesso?
È proprio qui che viene il bello ed è proprio questo il momento in cui è necessario pianificare il tempo per noi stessi.
Non ci sono più scuse per aspettare e non possiamo permetterci il lusso di far scandire le nostre giornate e farci trascinare soltanto dal lavoro, dagli impegni e dagli obblighi.
Qualcuno ha detto che “amare sé stessi significa dire sì e dire no al momento giusto”.
Tutti dovremmo imparare a dire qualche no in più e trovare invece il coraggio di pronunciare qualche sì in favore delle attività che ci fanno stare bene.
Hai presente il messaggio riportato in aereo dalle hostess?
Le procedure di sicurezza in caso di problemi in volo indicano chiaramente di indossare la maschera dell’ossigeno per primi e poi pensare ad aiutare gli altri.
Per quale motivo secondo te?
Perché una persona in stato di ipossia (ossia in carenza di ossigeno) non riesce a ragionare, ha giramenti di testa, mancanza di forze e, di conseguenza, non può aiutare gli altri… ..che siano bambini, partner, colleghi, genitori anziani, etc.
Credo il parallelismo sia incalzante: nessuno di noi può rischiare l’ipossia per aiutare gli altri e pensare solamente ai propri doveri perché fallirebbe doppiamente: non riuscirebbe ad essere di reale supporto a nessuno e farebbe del male a se stesso.
So che cosa stai pensando: che conduci una vita molto stressante, hai tante cose e persone delle quali occuparti e non ti puoi permettere del tempo libero o che, addirittura, anche trovando il modo, a fine giornata non ne avresti le forze.
Questo è il classico errore di percezione che credo balzi agli occhi ogni volta che ti imbatti in una di quelle persone che magari hanno un lavoro impegnativo, figli, genitori di accudire, ma riescono a coltivare mille interessi ed a praticare magari uno o più sport.
Te la cavi con un: “non so come faccia a far tutto!” e passi oltre.
Cerca di non passare oltre: queste persone non sono extraterresti, semplicemente si organizzano bene ed hanno la capacità di difendere il proprio prezioso tempo; non sono necessariamente egoisti nei confronti degli altri, ma indossano per primi la maschera dell’ossigeno.
Come fare in pratica a trovare del tempo per noi ed a rispettare questi spazi? Con una buona programmazione.
Ti assicuro che basta poco tempo per avere una buona riserva di ossigeno… mezz’ora al giorno per camminare, due/tre momenti a settimana per fare attività sportiva, un momento di tranquillità e pace per leggere un buon libro o vedere la nostra serie preferita.
Alcune di queste attività si possono anche “ottimizzare”: il vedere un film o una serie può essere incastrato alla perfezione magari con il tanto odiato momento dello stirare… a qualcuno alla fine non basteranno i panni!
Naturalmente le attività devono essere bilanciate con tutto ciò che ruota attorno al nostro lavoro ed alle persone che contano per noi.
Una passeggiata rigenerante si può fare in pausa pranzo oppure scegliendo di spostarsi a piedi invece di utilizzare la macchina; si possono inoltre sfruttare i classici tempi morti di attesa magari quando si accompagnano i figli a fare sport.
Fatto sta che il nostro cervello ha bisogno di queste piccole/grandi “oasy di pace”,
Quello che funziona meglio solitamente è l’istituire delle routine (da aggiornare ciclicamente in base agli altri impegni che variano).
Se le cose non si mettono in programma è difficile che accadano per inerzia e ci sarà sempre un motivo per rimandarle.
D’altra parte, tutto è scandito da momenti fissi e routine: la giornata lavorativa, gli impegni dei figli, picchi stagionali di mole di lavoro, ricorrenze varie etc.
Sulle base di questi momenti dobbiamo imparare a fissare degli spazi anche per noi.
Qualcosa può essere spostato, può accadere di doverci ovviamente rinunciare per contrattempi dell’ultimo minuto ma è importante “educare” anche gli altri a rispettare i nostri impegni privati facendo vedere quanto sono essenziali innanzitutto per noi.
Se siamo sempre i primi a rinunciarci, cosa devono pensare gli altri?
In questo mese di ottobre ti “sfido” a riflettere ed a programmare il tempo per te ed indossare la maschera dell’ossigeno.
Se ti va, fammi sapere com’è andata scrivendomi a comunicazione@mariacristinafusari.it